La mia esperienza
Per iniziare a parlare dell'importanza di un buon portfolio videomaker vorrei introdurre il mio percorso lavorativo. Prima di aprire la partita IVA e mettermi in proprio, ho lavorato come dipendente per una TV locale toscana per circa 10 anni, dove ho acquisito esperienza come supporto video e tecnico al mondo giornalistico, in primis nelle riprese video e nell'editing di servizi per il telegiornale e dei vari programmi di approfondimento della rete televisiva, interfacciandomi con realtà e situazioni ogni giorno diverse e stimolanti. In seguito, quando ho iniziato la mia carriera come videomaker in proprio, ho deciso di esplorare diverse strade, probabilmente anche grazie all’esperienza e alla versatilità acquisite nel mondo televisivo, accettando e portando a termine progetti video e foto di vario genere: dalla realizzazione di video per matrimoni ai video aziendali e per eventi, dai piccoli documentari agli spot pubblicitari. Non mi sono mai posto il problema se la scelta di specializzarmi in un settore ben preciso avrebbe potuto portare benefici alla mia esperienza lavorativa o a un maggior fatturato. Credo che ciò sia dovuto in parte alla mia necessità personale di variare le cose che faccio e di sentirmi stimolato dalle diverse occasioni ed esperienze che ogni nuovo progetto mi porta. Questa scelta ha sicuramente pro e contro e, se oggi sono qui a scrivere sul blog dopo molto tempo, non è solo perché ad agosto ho più tempo libero (anche se questo influisce parecchio...), ma perché voglio fare una riflessione che credo possa essere importante per chiunque si stia lanciando nel mondo della creazione video e si stia chiedendo se specializzarsi in un settore (matrimoni, eventi, food videography) o spaziare tra diverse tipologie di lavori e creare un portfolio videomaker sicuramente piu vario.
Aspetti positivi della versatilità sul portfolio videomaker
Uno dei principali vantaggi di lavorare su progetti diversi è che mi ha permesso di ampliare enormemente il mio bagaglio di competenze. Ogni tipo di video richiede un approccio unico, sia dal punto di vista tecnico che narrativo. Alcuni esempi: i video per matrimoni richiedono tempismo, capacità di catturare momenti emozionanti, ma anche saper entrare in sintonia con gli sposi, collaborando con l’eventuale fotografo o con gli altri videomaker senza creare difficoltà nel lavoro degli altri e viceversa; i videoclip musicali offrono l'opportunità di sperimentare con l'estetica e la creatività visiva; gli spot pubblicitari richiedono una grande fase iniziale creativa, passando dall’approvazione del cliente all’organizzazione certosina delle riprese.
Posso dire che la varietà dei progetti realizzati mi ha reso un professionista più completo e mi ha dato modo di creare un portfolio vario e, non solo, mi ha offerto l’opportunità di lavorare per aziende internazionali, sia in Italia che in trasferte all’estero.
Dal mio punto di vista, un portfolio videomaker diversificato può essere un grande vantaggio quando ci si presenta a potenziali clienti. Dimostra che sei in grado di adattarti a diverse esigenze e che hai una gamma di competenze ampia. Questo può attrarre clienti che cercano qualcuno capace di offrire soluzioni su misura. Mi è capitato diverse volte di essere stato scelto da un cliente dopo aver visto un video che avevo realizzato in passato (ad esempio, è grazie al video realizzato per la Società Canottieri Firenze che ho realizzato i video per l'Istituto Aeronautico Lindbergh).
Le sfide della mancanza di specializzazione
Tuttavia, la scelta di non specializzarmi ha presentato anche delle sfide. Nel mondo del videomaking, essere conosciuti per una particolare nicchia può renderti più facilmente identificabile e ricercato. Ad esempio, chi si specializza in video di matrimoni spesso viene consigliato tramite il passaparola all'interno di quel settore specifico o attraverso portali specializzati, costruendo così una reputazione solida e un flusso costante di lavoro, oltre a un'esperienza specifica nel proprio settore. Non avendo una nicchia precisa, il rischio è quello di essere percepito come un "generalista" e di faticare a trovare una posizione di rilievo in un mercato così competitivo.
Un altro aspetto da considerare è la coerenza del portfolio videomaker. Un portfolio molto variegato può risultare difficile da organizzare e può dare l'impressione di mancanza di focus. Questo può creare incertezza nei potenziali clienti, che potrebbero chiedersi quale sia il tuo vero punto di forza. Nel mio sito ho cercato di organizzare i vari tipi di progetto attraverso dei filtri, suddividendo i filmati realizzati per settore e per tipologia di cliente (avendo aggiornato il sito da poco, non saprei ancora se questo porti un beneficio o no).
Menzionare clienti e collaboratori nel portfolio videomaker
Includere i nomi dei clienti per i quali hai realizzato i video o le foto aggiunge credibilità al tuo lavoro. Questo può attirare nuovi clienti che cercano professionisti con esperienza nel loro settore. Nel mio portfolio ho sempre dato importanza alle collaborazioni, citando e inserendo un link ai siti dei collaboratori, perché ritengo importante non solo mostrare il mio lavoro, ma anche riconoscere le persone con le quali ho lavorato, ovviamente chiedendo sempre il permesso per la pubblicazione. Questo arricchisce molto i contenuti del sito e crea un legame con i clienti e i collaboratori. Menzionare chi ha contribuito al lavoro credo che sia di aiuto inoltre a riconoscere la capacità di lavorare in team.
Trovare il giusto equilibrio nel proprio portfolio videomaker
Col tempo, ho capito che il segreto sta nel trovare un equilibrio. Ho imparato a valorizzare la mia versatilità, cercando di creare un portfolio che, pur mostrando diversi tipi di progetti, mantenga una coerenza stilistica e qualitativa. Questo mi ha permesso di continuare a lavorare su nuovi progetti senza rinunciare a costruire una mia identità professionale. Ho anche iniziato a riflettere su quali tipi di progetti mi appassionano di più e su quali mi sento di poter offrire il massimo. Questo mi ha aiutato a orientare meglio le mie scelte future, senza rinunciare alla varietà, ma cercando di creare una linea guida chiara nel mio lavoro.
Conclusione
Essere un videomaker versatile mi ha offerto la possibilità di vivere esperienze molto diverse e arricchenti: lavori all’estero, lavori per grandi aziende ed eventi, etc. Se dovessi dare un consiglio a chi è all’inizio del proprio percorso, direi di non avere paura di esplorare diversi tipi di progetti, ma anche di essere consapevoli delle sfide che questo comporta. Trovare la propria strada è un processo personale e unico, che richiede tempo e riflessione. Per quanto mi riguarda, sono contento del percorso che ho scelto!
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